Una panchina lunga…

La notizia del giorno è l’accordo tra Stellantis ed Aramco per la promozione degli e-fuels, sul cui reale significato vorrei offrire i miei (proverbiali) 2 centesimi.

All’apparenza si tratta di una dichiarazione di buonsenso: Stellantis infatti ribadisce che non investirà più nel termico ma, ben sapendo che nel 2030 almeno un 80% del circolante sarà ancora termico, dichiara che “Niente paura, potranno usare gli e-fuels”.

Purtroppo il piccolo sporco segreto degli e-fuels è che non li userà proprio nessuno a meno di esservi obbligato, e sicuramente non la “povera gente” alla cui difesa si ergono spesso capitalisti dallo stipendio di giada, semplicemente perché costeranno un petardo!

Vista così, la sproporzione tra le frecce è disamante, ma – in valore assoluto – per il signor Rossi che ha una Panda 1.2 del 1998 con cui fa 5.000 km, forse una spesa extra di 50 euro l’anno è preferibile all’acquisto di un veicolo nuovo (abbiamo fatto finta che l’ipotesi molto ottimistica di prezzo finale fatta nella slide diventi realtà, compreso il carico fiscale NULLO sugli e-fuels).

Se anche i 750 litri di benzina del sig. Rossi diventassero 750 litri di e-fuel, è tutto da vedere quanta parte di quei 50 euro finirebbero nelle tasche dei petrolieri per i quali – anche moltiplicato per 30 milioni di vetture – sarebbe comunque una goccia in un mare di profitti già smisurato: è bene infatti rammentare che le prime sei compagnie petrolifere del mondo guadagnano ogni anno quasi 500 MILIARDI di dollari !!

Ma allora, che gli importa?

Perché spingere così tanto, arruolando nello sforzo i produttori di automobili, molto meno profittevoli, ma soprattutto molto meno capitalizzati ?

La ragione è una sola: l’elettrificazione dei consumi di energia primaria, essendo MOLTO più efficiente dei consumi a combustione, provoca inevitabilmente una significativa contrazione nel fabbisogno: in altre parole, se anche non esistessero le rinnovabili, elettrificando gli impieghi di energia se ne consumerebbe MOLTA di meno: viviamo nella decade del Peak Year, l’anno cioè, nel quale il mondo toccherà il massimo dei consumi di energia primaria e, dunque, di combustibili fossili.

Da lì in poi, è tutta discesa e, se ci aggiungiamo anche la quota crescente di produzione elettrica non-termica, è una discesa piuttosto precipitosa.

L’elettrificazione dunque è per i petrolieri, un nemico da combattere con ogni mezzo. I 50 euro all’anno spesi in più dal signor Rossi per tenersi la sua Panda, sono soldi che i 30 milioni (e le molte centinaia di milioni in tutto il mondo) di signori Rossi non spenderanno in elettrificazione, ritardandone la pur inevitabile avanzata.

Hanno una panchina molto lunga, i petrolieri, come certe ricchissime squadre di calcio, disposte a comprar campioni anche a costo di tenerli fermi pur di non lasciarli giocare in squadre avversarie…


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