Fantascienza?

E’ interessante provare a ragionare sulle conseguenze di lungo periodo di una transizione alla mobilità elettrica condivisa con guida autonoma o ASEV (Autonomous Shared Electric Vehicle).

Ecco qui sette predizioni al 2099 che non sono basate su nessuna evidenza scientifica ma semplicemente sull’osservazione del fenomeno che abbiamo sotto gli occhi:

  1. La fine del problema delle ricariche: un ASEV ci accompagna a casa (o in ufficio, o al nostro appuntamento, o al cinema) e poi va a ricaricarsi nella stazione più vicina, per poi ripresentarsi quando ne abbiamo bisogno.
  2. Una significativa riduzione del fatturato automobilistico: per esempio in Italia circolano circa 37M di veicoli che percorrono circa 12.000 kilometri l’anno, rimanendo inutilizzati per circa il 90% del tempo; lo stesso fabbisogno di spostamento potrebbe essere soddisfatto da poco più di 9M di ASEV che percorrono 48.000 km l’anno (tasso di utilizzo circa 33%); dato che probabilmente la domanda non si distribuirebbe in modo costante durante la giornata probabilmente ne servirebbero di più, ma se anche fossero il doppio sarebbe una diminuzione nel parco circolante di circa il 50%, solo in parte compensato da un ciclo di sostituzione più rapido per la maggiore usura. Le nuove immatricolazioni dovrebbero calare perciò dagli attuali 1.5-1.8M all’anno a non più di 1.2-1.4M all’anno.
  3. Abbattimento del problema del traffico, che ritornerebbe ai livelli dei primi anni ’80 (circa 20 milioni di veicoli in circolazione), ma distribuito sulla rete stradale del 2099.
  4. Grande riduzione dei 3.000 morti e 240.000 feriti causati dagli incidenti stradali ogni anno in Italia – con il calo dei relativi costi sanitari a carico della collettività.
  5. Una drastica riduzione (se non eliminazione totale) dell’Assicurazione RC Auto, un servizio che vale in Italia circa 18 miliardi di euro l’anno (500 euro per automobile).
  6. Una drastica riduzione dei servizi di riparazione in seguito ad incidenti, costate nel 2015 agli automobilisti Italiani circa 3.7 miliardi di euro.
  7. La fine del business case per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano a breve raggio, sostituito a minor costo e maggiore flessibilità da ASEV di proprietà privata ma condivisi: verrebbero infatti meno le due grandi giustificazioni per il costosissimo (e quasi sempre in perdita) servizio di trasporto pubblico, e cioè inquinamento e traffico.

Insomma, la rivoluzione che ci sta innanzi non è affatto limitata alla sola industria automobilistica, ma impatta settori anche molto lontani come Sanità o Servizi Finanziari.

Voi che ne dite? Siete d’accordo oppure no? E quale pensate avrà l’impatto maggiore?


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