Vorrei cercare di rassicurare il pubblico: gli incendi sui mezzi di trasporto sono inevitabili e dipendono dal fatto che sul mezzo stesso viene trasportata una notevole quantità di carburante, ovvero sia una sostanza chimica che ha il potenziale di rilasciare una gran quantità di energia: quella appunto che serve per spostare 15 quintali di automobile a 90 all’ora per diverse ore.
Da un punto di vista termodinamico stiamo facendo transizionare questo vettore da uno stato ad un altro liberando energia con parte della quale verrà generato il lavoro di muovere il mezzo.
Quando qualcosa va storto (malfunzionamento, incidente, condizioni ambientali fuori dai limiti) è possibile che la transizione non avvenga più in maniera controllata e lo scenario diverga, perché la Natura cerca sempre di liberare energia aumentando la sua entropia complessiva.
Che dunque si tratti di benzina, ioni di litio o idrogeno, se gli si dà mezza occasione la tremenda atmosfera ossidante del nostro pianeta prende il sopravvento avviando il rispettivo fenomeno di runaway.
Naturalmente ciascun runaway va contenuto con mezzi diversi: nessun pompiere di buon senso butterebbe acqua su un quadro elettrico in fiamme.
P.S. a chi avesse di queste curiosità, posso raccontare quello che succede se in un forno di sinterizzazione in atmosfera riducente non viene fatto il vuoto perfetto prima di metterci l’idrogeno: credo che all’Istituto di Chimica Fisica del Politecnico di Milano la mia tesi se la ricordino ancora, e sono passati 36 anni…
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