#konamod (1, 2 e 3)

Con il nome collettivo #xxxxxmod negli anni ho chiamato le piccole modifiche che apporto alle auto che ho via via posseduto. I criteri ispiratori di queste modifiche sono molto semplici:

  1. sono facilmente reversibili
  2. non richiedono una spesa complessiva superiore a €500
  3. possono essere portate a termine da me senza aiuto di professionisti
  4. sono esteticamente accettabili: ho in orrore gli “accrocchi” e le matasse di cavi e cavetti che girano dappertutto

Sono criteri del tutto arbitrari, lo ammetto, (in particolar modo l’ultimo) ma li uso da diversi anni e tutto sommato non ho ancora trovato ragioni per cambiarli.

Questo articolo perciò dà conto delle mie prime #konamod.(*)

1) Entertainment & navi

Qualcuno sa che non sono molto soddisfatto del sistema di entertainment e navigazione che si trova a bordo dell Kona; mentre la parte suono vera e propria è più che discreta (per lo meno nell’allestimento Excellence che è dotato di un sistema Krell a 8 altoparlanti) aiutata anche dalla silenziosità della trazione elettrica, ho sempre avuto il pallino di suonare la MIA musica, cioè non quella che arriva da un servizio tipo Spotify, ma quella che deriva dall’aver meticolosamente digitalizzato la mia collezione di CD. È facile caricare gli oltre 3.300 brani di cui consta su una chiavetta, molto meno facile gestirla tramite il sistema di bordo che mette a disposizione un’unica presa USB dati (dentro il vano “posacenere”) che è anche l’unica veramente comoda per caricare il proprio telefono, visto che non ho intenzione di rischiare l’incendio usando il caricatore ad induzione che purtroppo è presente nello stesso vano.

Il music player di bordo è rudimentale (per essere gentili) e consente di fatto un’unica modalità di riproduzione, casuale su tutti i brani. Playlists ed interventi “al volo” sono resi molto pericolosi da comandi poco chiari e tasti troppo piccoli. Inoltre non è possibile modificare la visualizzazione che accompagna la riproduzione, e nel caso di assenza della cover art, resta solo un triste riquadro grigio.

L’assenza di controlli di equalizzazione infine fa sì che si debba usare lo stesso profilo per Mozart e per i Led Zeppelin.

Quanto al navigatore, il suo difetto principale è quello di essere offline e di non permettere la ricerca se non con un indirizzo preciso; il database dei punti di ricarica, è pateticamente incompleto, le mappe stesse presentano più di qualche lacuna ed i dati sul traffico sono quasi sempre non aggiornati, impedendo un tempestivo ricalcolo di percorsi alternativi al variare delle condizioni di congestione.

Ho dovuto scartare la prima soluzione che avevo individuato, una head unit alternativa con un tablet full Android di Phoenix Technologies perché non rispettava le condizioni che mi sono auto-imposto: in particolare il suo costo avrebbe assorbito praticamente tutto il budget disponibile e dopo aver visto qualche tutorial su YouTube ho capito che la sua installazione non era alla mia portata; la sua reversibilità sarebbe stata dubbia (e comunque costosa) e non era chiaro se la nuova head unit avrebbe supportato le funzioni di controllo specifiche per EV. Infine probabilmente avrebbe invalidato la garanzia.

SOLUZIONE: HARDWARE

La seconda soluzione invece consiste in un tablet: la mia scelta è caduta sul Lenovo Tab M10, un tablet 10″ Android Oreo che ho montato sul cruscotto tramite pad magnetiche adesive e supporti magnetici orientabili applicati sulle prese d’aria. Disponendolo verticalmente restano accessibili sia i tasti di comando laterali che quelli inferiori del clima, compreso quello dei lampeggianti di emergenza (con un pochino di difficoltà).

Sarebbe però stato un peccato non utilizzare il sistema audio dell’auto, a cui l’ho collegato tramite la presa aux con un cavo jack piatto con un terminale angolare.

Per caricarlo invece ho usato un cavo USB A – micro USB piatto: collegarlo direttamente alla presa USB avrebbe impedito la chiusura dello sportello del posacenere e avrebbe impedito di collegare altri dispositivi alla presa di ricarica più accessibile che offre l’auto; pertanto, tramite un connettore ad angolo, vi ho collegato invece uno splitter USB a cui ho collegato anche un cavo USB C normale nell’attesa di trovarne uno piatto.

I due cavi che portano al tablet sono fissati entro l’alloggiamento “posacenere” con un fermacavo adesivo: sarebbero più ordinati se fossero di soli 30cm invece che 50, e sarebbe auspicabile trovare il modo di fermare il tablet anche in alto. Per migliorare la leggibilità, infine, sarà necessario applicare sul tablet una pellicola antiriflesso.

SOLUZIONE: SOFTWARE

Per quanto riguarda il software, per il Music Player ho scelto una app che uso da un po’ di tempo, Neutron: è vero che non è gratuita, ma offre alcune caratteristiche che trovo ottimali per il mio scenario di utilizzo:

  • comandi di grandi dimensioni e permanenti
  • facilità nel gestire librerie piuttosto grandi
  • facilità di gestione di playlists
  • profili di equalizzazione
  • una piacevole animazione (campo stellare) in riproduzione

Per la navigazione, invece, nessun dubbio: PowerCruiseControl offre il meglio che ci sia per precisione di calcolo dell’autonomia in tempo reale, monitoraggio dei parametri chiave dell’auto e navigazione tramite Google con accesso al migliore database di stazioni di ricarica (Opencharge).

L’ampiezza dello schermo consente di dividerlo in due (anche in modo asimmetrico) per far girare sia Neutron che PCC senza problemi di visibilità o di interazione. Ovviamente viene completamente nascosto lo schermo “nativo” dell’auto ma all’occorrenza è semplicissimo rimuovere momentaneamente il tablet. Personalmente uso questa configurazione quando intraprendo un lungo viaggio per il quale mi serve una navigazione intelligente come quella di PCC.

Ovviamente il tablet Android è pienamente utilizzabile, ma è essenziale ricordarsi di rispettare il Codice della Strada evitando nel modo più assoluto ogni utilizzo di questo tipo durante la marcia!

Quando non è utilizzato (ad esempio per i tragitti cittadini) il tablet resta discretamente nascosto alla vista nel bracciolo centrale: ho infatti preventivamente verificato che la sua dimensione fosse compatibile con lo spazio disponibile; sull’auto restano visibili solo i due piccoli supporti magnetici (uno dei quali può accogliere il telefono) e due pezzetti di cavo, che potrebbero anche essere riposti nel vano posacenere anche se a me non danno troppo fastidio.

Il costo complessivo di questa mod è di €262,98 (escluso il dongle perché Leonardo li regala…)

2) Tappeti

Questa mod non è altro che la sostituzione dei tappetini originali con questi in gomma e con una vasca protettiva per il baule: una misura poco costosa che ha il pregio di rendere molto più facile la pulizia (importante durante la brutta stagione o per chi, come me, abita in campagna) ed evitare danneggiamenti agli originali. Quando rivendete l’auto potete rimettere i tappetini originali che saranno a tutti gli effetti nuovi, valorizzando il vostro usato.

Il costo complessivo di questa mod è di 72,00.

3) Baule

Il baule della Kona non eccelle per capacità, ma sotto il piano di carico dei bagagli (che è di serie, contrariamente a quanto incredibilmente capita su alcune auto tedesche che non nomino) vi è un altro vano: dato che non contiene la ruota di scorta, ma solo un kit di gonfiaggio, questo vano risulta piuttosto spazioso, circostanza favorevole che Hyundai ha pensato bene di annullare con due vassoi sagomati in polistirolo privi della benché minima utilità.

Ho pertanto deciso di toglierli e conservarli e, per evitare movimenti e rumori di attrezzi e cavi, rivestire il vano con un foglio di gommapiuma grigia che ho sagomato con un taglierino elettrico a filo, fissandone i lembi con colla spray. Ho deciso di non incollare il rivestimento alla scocca in omaggio al criterio di reversibilità, ma anche perché, essendo su misura, effettivamente non ce n’è alcun bisogno.

Nel vano così rivestito trovano posto:

  • caricatore centellinare con adattatori vari
  • cavo Tipo 2
  • kit di gonfiaggio
  • scatole fusibili e lampadine
  • attrezzi in dotazione
  • cavi per batteria dei servizi
  • booster
  • triangolo
  • gilet antinfortunistici + guanti
  • kit pronto soccorso
  • manuali vari
  • catene da neve
  • parasole estivo
  • tendina per proteggere il parabrezza dalle gelate.

Come si vede dall’immagine, nel vano di servizio c’è ancora spazio e potrebbe essere comodo per caricare oggetti delicati che risulterebbero perfettamente protetti da qualsiasi rischio di schiacciamento.

Il costo totale di questa mod è di €53,28.

What’s next?

Del mio budget originale ho ancora a disposizione poco più di €111: attendo i suggerimenti di altri utenti per decidere come spenderli; se usate la stessa hashtag #konamod, è più facile trovare tutti i suggerimenti insieme…


(*) Disclaimer: nessuna delle aziende nominate ha in alcun modo contribuito a questo articolo


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