“Batteria ai nanodiamanti auto-alimentata”: dovrebbe bastare il titolo…

La mia timeline è impazzita questa mattina per un annuncio proveniente dagli USA che riguarda una batteria ai nanodiamanti che si autoalimenta grazie al decadimento beta (=elettroni) proveniente dal C14 a sua volta proveniente da scorie di centrali nucleari.

Nell’ipotesi che nei prossimi giorni venga riportata in modo distorto, posto questo “commento preventivo”.

https://newatlas.com/energy/nano-diamond-self-charging-batteries-ndb/

Si tratta di una tecnologia che ad andar bene arriva sul mercato tra 5 anni, ma ho letto con attenzione la storia perché mi sento chiamato in causa: se non c’è bisogno di caricarla, non c’è nemmeno bisogno di… caricatori!

Per fortuna, le cose non stanno proprio così: la carica tramite decadimento beta è molto ma molto lenta: il dispositivo è a tutti gli effetti un supercondensatore che si carica  intercettando gli elettroni provenienti dagli isotopi radioattivi di C14 per poi sparare fuori l’energia, ma una batteria da 64kWh come quella nella mia Kona realizzata con la tecnologia NDB avrebbe un volume di 23.000 metri cubi!

Se fossi un malpensante, potrei immaginare che si tratti di un tentativo di raccogliere un po’ di milioni da investitori non troppo preparati per poi… scappare con la cassa!


#battery_tech #EV


2 risposte a "“Batteria ai nanodiamanti auto-alimentata”: dovrebbe bastare il titolo…"

  1. No no, invece funziona alla grande, io ho usato Plutonio 238 al posto del C14 ed è molto più potente… Il problema è tutto il piombo che devo usare per schermarla…

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