Se tutti siamo d’accordo che la mobilità elettrica sia salutare per l’ambiente, perché questa non decolla?
La ragione principale è la cosiddetta “Ansia da Autonomia”: che succede se finisco l’energia? Dove ricarico? Quanto tempo ci metto?
Ci vorrebbe una rete di caricatori veloci abbastanza capillare da non doversene preoccupare: questi però sono molto costosi e se non ci sono veicoli elettrici in circolazione non generano ricavi. Insomma, la business comincia a sostenersi quando in ogni anno si immatricoleranno circa 100.ooo EV (dalle circa 1.000 attuali). Quanti anni passeranno? 5, 6 o magari anche più?
Il coraggioso che scommettesse su questo mercato deve perciò essere pronto a spendere tanti soldi, installando una rete che per anni nessuno (o quasi) userà.
È per questo che abbiamo deciso di focalizzarci in prima battuta sulle flotte aziendali; quello aziendale è un altro tipo di utente, che percorre molti più chilometri della media e cambia l’auto molto più frequentemente: gli utenti di flotte aziendali.
Lo use case per questi utenti è completamente diverso, al punto che siamo in grado di proporre – con un costo di esercizio sostanzialmente equivalente a quello di vetture a gasolio – un pacchetto che comprende, oltre all’energia, anche l’installazione dei punti di ricarica necessari, oltre che – naturalmente – al pagamento delle bollette elettriche relative.
E’ ovvio che vi sono limitazioni perché non tutti i profili di utilizzo si prestano alla trasformazione, e pur essendo vero che le vetture elettriche costano di più, forse non tutti sanno che la rata di un noleggio a lungo termine di una Tesla mod. S è sostanzialmente equivalente a quello di una Audi A6 a gasolio.
Le rivoluzione elettrica parte dalle flotte, dunque?
Almeno in parte, potrebbe darsi di sì: se perciò siete un Fleet Manager o un broker di Noleggio a Lungo Termine interessato ad approfondire questa opportunità, magari dovremmo fare due chiacchiere…
Una risposta a "Flotte aziendali: il punto di partenza della mobilità elettrica in Italia"