Immatricolazioni Febbraio 2021

Dopo un gennaio in sordina (ma era da aspettarsi, visto gli sforzi fatti per chiudere l’anno nel migliore dei modi per le elettrificate), febbraio si presenta con risultati ottimi soprattutto per le ibride; le elettriche consegnano 3.457 unità, ovvero circa il 37% in più del 2020, ma le ibride più che raddoppiano (a ciclo chiuso) ed addirittura quadruplicano (le plug-in) in un quadro di mercato nient’affatto incoraggiante: la flessione del -12,3% rispetto all’anno scorso è il risultato di un tonfo di oltre il 35% per le motorizzazioni fossili. mitigato dal +123% delle elettrificate.

La proiezione sull’intero anno punta ancora a superare le 70.000 consegne che abbiamo previsto, ma speriamo che la relativa fiacchezza di questi due primi mesi non sia altro che l’effetto della sbornia delle consegne elettriche di fine 2020 da smaltire.

Tra i modelli, la 500e mette in fila tutti per il terzo mese consecutivo, a conferma che agli italiani piace davvero tanto; sul podio con lei le altre piccole Smart e Twingo e poi le altre. Degna di nota l’assenza tra le prime dieci della Volkswagen ID.3 che per la verità non ha fatto per ora in Italia i numeri che si vedono all’estero, mentre dopo un deludente gennaio (ma tipico per la marca), riprende un buono se non travolgente passo la Tesla Model3.

L’evoluzione della sigmoide

Qualche settimana fa mi sono arrischiato ad aggiornare la previsione della curva di adozione dei veicoli elettrici in Italia.

Andando a rivedere le previsioni precedenti, è evidente come man mano che i dati reali si accumulano la curva via via “anticipa” la propria evoluzione; curiosamente però, la sua inclinazione media nella parte centrale varia di pochissimo (rimanendo tra il 50% e il 55%).

Visto che dunque il tasso di crescita medio non cambia molto in questa fase centrale, possiamo concluderne che sono proprio i tassi di crescita di questi primi anni a determinare in che data si giunge ad una stessa quota di elettriche (ad esempio, il 75% del venduto) che in effetti tra la previsione di fine 2017 e quella di inizio 2021 si è spostato all’indietro di ben 6 anni !


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