In un quadro di mercato sempre più colorato di rosso dove le motorizzazioni fossili, nonostante tutti i giochi di prestigio e il cancan comunicativo, continuano ad accelerare il crollo rispetto al 2019 (benzina -58%, e -44% sui primi nove mesi, diesel -61% e -54% cumulato) le motorizzazioni elettrificate sono l’ancora di salvezza che consente al mercato nel suo complesso di arretrare di “soli” 25 punti percentuali, moltiplicando quasi per 6 le preferenze.
Settembre fa un ottimo +108% rispetto all’anno scorso, spostando verso l’alto il segno dell’acqua alta (il record di vendite in un mese di tutti i tempi) segnato a marzo di quest’anno di oltre mille unità a 8.492, ma facciamo in tempo a vedere altri record entro la fine dell’anno.
Il tendenziale ha sfondato anche la quota ottantamila, ma rimango dell’idea che un valore più probabile siano 73-74.000 anche perché nel frattempo sono finiti gli incentivi e ci vorrà un po’ per rimetterli in pista.

Tra i modelli un mese pazzesco per la Dacia Spring che non solo segna il record di tutti i tempi per le immatricolazioni di un modello elettrico in Italia con 1.876 unità polverizzando il precedente record che apparteneva alla Model3 a marzo di quest’anno (con 1.363 unità) ma in soli 4 mesi si porta a ridosso del quartetto di testa nelle consegne dell’anno (500e, Smart, Model3 e Twingo).
Meno entusiasmante l’esordio della ModelY che della ModelY si ferma a “sole” 430 consegne nel mese.

Questo permette al gruppo Renault di allungare il passo ed evitare un sorpasso che solo il mese scorso sembrava inevitabile da parte del gruppo Stellantis, mentre tutti gli altri gruppi continuano a perdere quote sul parco circolante elettrico che questo mese supera le centomila unità (102.454).