Ieri, commentando i dati sulle immatricolazioni pubblicati da UNRAE, ho accennato un aspetto che oggi vorrei riprendere in modo più analitico, e cioè quello della velocità con cui il mercato italiano sta allontanandosi dalle motorizzazioni “tradizionali” per spostarsi su quelle elettrificate.
È questo un argomento sul quale mi è capitato più volte di battibeccare con giornalisti e commentatori ben più autorevoli di me che però forse, proprio per la loro grande conoscenza del mercato automobilistico, non sempre riescono ad allargare la prospettiva: vedono gli alberi, ma non capiscono la foresta.

Ho perciò deciso di andare ad esaminare i dati storici mese per mese delle immatricolazioni di auto a benzina o diesel in Italia negli ultimi due anni, conscio che alcune linee di tendenza potrebbe essere alterate dalla mazzata del Covid.
È un compito tedioso perché bisogna esaminare uno ad uno i rapporti pubblicati mensilmente da UNRAE (ed accorgersi, grrr! che a marzo 2019 hanno deciso di scambiare tra loro le posizioni delle immatricolazioni a benzina e diesel!) ma il risultato è piuttosto illuminante:

Le linee tratteggiate sottili sono le immatricolazioni mensili, mentre quelle continue più spesse sono il totale sui 12 mesi, che elimina ogni effetto stagionale e ammortizza il “buco” di due mesi dovuto al Covid.
Quelle più interessanti però sono le estrapolazioni lineari del totale a 12 mesi (le rette tratteggiate) che ci offrono una previsione di massima dell’andamento annuale delle immatricolazioni.
Il grafico descrive una situazione assai comune nelle transizioni tecnologiche: al maturare di una tecnologia più moderna e “desiderabile”, il consumatore orienta le sue scelte nella sua direzione e, maggiore la durata ed il valore del bene, maggiore è l’orizzonte degli eventi che prende in considerazione, spinto dal timore di ritrovarsi con un prodotto obsoleto a metà della sua vita utile, col rischio di vederne azzerato il valore residuo.
Si fa un gran parlare del fatto che in Norvegia la vendita di auto endotermiche cesserà fin dal 2022 (in anticipo rispetto ai programmi governativi) ma anche in Italia la transizione potrebbe procedere molto più velocemente di quanto ipotizzato (e forse da qualcuno sperato); se ciò non succede è probabilmente solo perché l’offerta di prodotto è in questo momento scarsa sia come assortimento che come quantità.
E infatti gran parte (ma non tutti) dei volumi persi si sono trasferiti sulle varie formulazioni di ibride, come “stazione intermedia” verso l’elettrificazione completa sia perché comportano meno traumi nelle abitudini di uso, sia perché quelle…. sono disponibili!
Insomma, tra 12 mesi potremmo accorgerci che in Italia si sono immatricolate meno di 100.000 vetture diesel e 200.000 a benzina.
Siamo pronti ?
Gianni,Grazie per il gradito messaggio,Tutti i lobbisti sono a piangere alla Commissione Europea perchè ritardino il fit for 55 ma di fatto il mercato, le persone hanno già scelto? saranno più veloci i governi a vietare le vendite delle auto endotermiche oppure sarà più veloce il mercato, cioè le persone comuni che diffusamente non copreranno più auto diesel o benzina? Interessante davvero l’articolo seguente,Grazie, ciao, Marcello Nizzoli cell. +39 331 4533385 Le informazioni contenute in questo messaggio e precedenti, negli allegati degli stessi sono riservate, confidenziali ed ad uso esclusivo del destinatario ai sensi dell’art. 616 codice penale e trattate ai sensi del Dlgs. 196/2003. Nel caso in cui il presente messaggio Le fosse pervenuto per errore, la preghiamo di distruggerlo senza copiarlo, di non inoltrarlo a terzi ed informarci immediatamente al +39 3314533385 o all’indirizzo email: marcello_nizzoli@yahoo.com. Grazie.
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