Fare i conti

Come qualcuno sa, frequento parecchio LinkedIn, parlando essenzialmente di un solo argomento, cioè la sostenibilità (in generale e in particolare nella mobilità).

Non so se sia elemento di vanto, ma mi sono accorto che ho la mia corte dei miracoli di detrattori: ci sono i troll (speriamo per loro pagati da qualcuno) che semplicemente non sono MAI d’accordo su quello che scrivo, qualunque cosa sia; ci sono i nostalgici del motore a scoppio che, appunto, vivono di ricordi. Ci sono gli anti-scientifici, che criticano qualunque cosa abbia una parvenza di oggettività scientifica e ci sono i “non ne parla nessuno” impegnatissimi a scoprire, come fanno sempre, l’acqua calda.

Il fatto che così tanti di costoro perdano tempo a rispondere a un signor nessuno come me la dice lunga sul fatto che siano davvero spontanei, visto che poi molti nomi sono frequentatori abituali.

Questo post di ieri 4 marzo (relativamente innocuo, direi) in meno di 10.000 impressions ha già raccolto nei commenti un buon campionario di tutta questa fauna:

Ci sono però anche quelle che, per il tono con cui sono espresse, mi sembrano domande genuine, come quelle di Andrea Mazzaferro e Marco Rossi, due persone che non conosco, ma che esprimono dubbi sulla veridicità dei miei conti: poco sopra infatti affermo di risparmiare circa €6.000 all’anno grazie all’auto elettrica.

A beneficio loro (e magari anche di qualcun altro che ha gli stessi dubbi) riporto qui il risultato dei miai calcoli analitici: ogni giorno infatti registro i km percorsi, i kWh caricati, il costo di entrambi e il costo del gasolio in quel giorno.

I dati, credo, si commentano da soli, anche considerando che non ho tenuto conto di altri risparmi come ad esempio la minor manutenzione, o l’ingresso gratuito in ZTL o ancora i parcheggi gratuiti.

Una sola nota a margine: l’ultima riga l’ho chiamata “stima” perché fino a maggio di quest’anno non saprò quanto esattamente riceverò di rimborso dal GSE; per la mia stima mi sono basato sullo storico dal 2013 a oggi, ma sappiamo tutti che il 2022 è stato un anno “particolare”…


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