L’energia è materia complessa: pur avendo dedicato ad essa la mia carriera accademica sono ben conscio che l’argomento è talmente vasto ed oggetto di innovazioni rapide da rendere difficile sapere “come stanno davvero le cose”.
Non posso certo pensare di risolvere questo problema nel suo complesso, ma è possibile dare un piccolo contributo mettendo in fila qualche ragionamento quantitativo basato su dati affidabili e cercherò di farlo in una serie di post, questi i precedenti:
Passando all’auto elettrica serviranno molti meno operai
(Fonte dei dati: Statista.com)
Allo stato attuale, ammesso che un paragone del genere possa avere senso, visto che il ciclo di sviluppo delle tecnologie di mobilità elettrica sono agli albori, mentre quelle endotermiche esistono da più di un secolo, la transizione alla mobilità elettrica non sembra indicare una brusca riduzione nell’occupazione, anzi.
Purtroppo non trovo dati di addetti divisi tra produzione e funzioni di staff, dunque l’analisi risulta molto superficiale. Risulta comunque interessante considerare che i tre maggiori produttori (in volume) abbiano un indice di auto per addetto piuttosto diversi tra loro: i dipendenti Toyota e Volkswagen producono tra le 22 e le 25 auto all’anno ciascuno, mentre i dipendenti General Motors sono quasi al doppio con 44 – onestamente viene da dubitare della qualità dei dati di partenza, pur se provengono da una fonte molto affidabile come Statista.