La situazione della Mobilità Elettrica (FOIM, 2019)

Ricevo oggi un paper sulla Mobilità Elettrica prodotto dall’ing. Paolo Chiastra della FOIM (Fondazione Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano).

Mi fa piacere vedere una certa attenzione dell’Ordine a questo tema: avendolo letto con attenzione, se mi fossi trovato in un convegno avrei però posto alcune domande che nell’impossibilità pongo qui:

  1. pagina 5 – a parte la totale arbitrarietà di queste caratteristiche definite “fondamentali per l’adozione” [autonomia di circa 500 km, velocità prossime o superiori ai 100 km/h, tempi di ricarica di pochi minuti, carico pagante di circa 350 kg, capacità di superare pendenze elevate, sicurezza, affidabilità e costi ragionevoli] inviterei l’ing. Chiastra a farsi un giro sulla mia Hyundai Kona che le soddisfa tutte già oggi tranne la ricarica in pochi minuti. In particolare sul tema dell’affidabilità segnalo la notizia di questo utente Tesla che ha superato i 900.000 km percorsi con la sua auto e sul tema dei costi mi aspetto che i conti vengano fatti per bene.
  2. pagina 8 – non si può vedere avvalorata proprio dall’Ordine la tesi demenziale che “le EV non inquinano meno delle ICE” quando sono innumerevoli gli studi scientifici che dimostrano che l’inquinamento si riduce circa della metà, soprattutto in un paese virtuoso dal punto di vista del contributo FER come l’Italia. Finché queste baggianate le dicono giornalisti poco preparati, passi, ma dall’Ordine degli Ingegneri proprio no.
  3. pagina 10 – forse questi dati andrebbero aggiornati con le ultime tendenze di mercato che mostrano abbastanza chiaramente come la scelta dei consumatori si stia orientando decisamente verso la motorizzazione full electric; del resto, se le Case sembrano non essersi accorte dello stesso trend, possiamo forse scusare un accademico…
  4. pagina 11 – un plauso all’autorevolezza ed alla sintesi con la quale viene smentito l’Armageddon della rete elettrica all’indomani della transizione elettrica. Volendo cercare il pelo nell’uovo, forse mi sarei spinto un po’ più in là: se ho potenza in abbondanza a Treviso, ma la domanda è concentrata a Milano, forse qualche problemino ci potrebbe essere.

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